Baldi Academy è il canale dedicato al mondo dei professionisti della cucina, un settore nel quale da più di 50 anni lavoriamo ad ogni livello e in tutta Italia. Puoi accedere ad articoli e a video di approfondimento – a fruizione libera – che consentono di potenziare il rendimento dei menu, ottimizzare in generale il management del cibo e il flusso di lavoro della tua cucina professionale.
Le trasformazioni indotte dalle nuove tecnologie cambiano la nostra quotidianità: non sorprende quindi che i nuovi clienti del mondo della ristorazione siano sempre più tech-savy e utilizzino con agio gli strumenti digitali per cercare informazioni sui ristoranti, leggere recensioni, prenotare tavoli e persino ordinare cibo a domicilio.
In questo articolo, esploreremo le principali caratteristiche dei clienti in Italia e il loro utilizzo degli strumenti digitali, con l’obiettivo di fornire delle basi di conoscenza utili a fornire una consapevolezza adeguata all’implementazione di strategie che tengano conto del mutare dei tempi.
La carne di suino è una delle più apprezzate in Italia per diversi motivi: l’elevata versatilità e disponibilità sotto forma di diversi prodotti (salumi, insaccati, tagli freschi) ma anche per l’economicità.
Non è un caso se nel 2022 in Italia si sia registrato un aumento delle vendite sia in termini di volume che di valore.
Questo tipo di carne è però spesso considerato come di qualità inferiore, rispetto alal carne bovina, considerata molto magra, standardizzata con tenore di grasso basso, in quanto viene associato alla produzione attraverso metodi di allevamento intensivi.
Eppure, carne di suino non fa necessariamente rima con produzione intensiva, e soprattutto negli ultimi anni, si stanno riscoprendo varietà di suino e tipologie di allevamenti che per secoli, prima dell’avvento dell’industrializzazione, hanno caratterizzato la vita delle campagne italiane.
La carne negli ultimi tempi è sempre di più sotto i riflettori: il dibattito si concentra molto sul suo contenuto di grassi alimentari.
Tra chi demonizza la carne rossa ma salva quella bianca, chi mette all’indice solo i cibi processati e gli insaccati, chi soltanto i prodotti industriali, ognuno ha la propria opinione nei riguardi di questo alimento.
In questo vortice di opinioni, riportate spesso dai giornali in maniera distorta e ingigantita, il rischio di perdersi e farsi un’idea sbagliata è concreto.
Per questo motivo, forti della nostra esperienza pluridecennale nel mondo carne, abbiamo deciso di offrire un nostro contributo, sfatare qualche mito e offrire le informazioni necessarie per fare un uso consapevole di questa tipologia di alimenti.
Ristorazione e turismo rappresentano per un paese come l’Italia, forte di una tradizione culturale e gastronomica celebre e riconosciuta in tutto il mondo, un binomio vincente.
Noi di Baldi da sempre siamo al fianco dei ristoratori, non solo nelle attività quotidiane ma anche partecipando attivamente a momenti di dibattito e riflessione sui temi che ci vedono entrambi partecipi.
Ed è proprio sotto questa luce che abbiamo preso parte ad una lodevole iniziativa promossa da CNA e Brand Festival: “Poli: Senigallia Città Gourmet”.
Tra le diverse tavole rotonde ed interventi, annoveriamo la partecipazione al workshop “Gourmet Destination: diventare una meta turistica partendo dal buon cibo” tenuto da Roberta Simoni, una delle voci più importanti e autorevoli nel marketing nel settore travel& tourism enogastronomico, che ci ha offerto spunti di riflessione interessanti per ripensare in una maniera più critica e strategica il legame che stringe il mondo della ristorazione a quello del turismo.
Il tema della ristorazione a km 0 è sulla bocca di tutti e spesso il termine è utilizzato con un’accezione estremamente positiva, quasi che la sola etichetta “a km 0” possa garantire livelli di sostenibilità e qualità del prodotto.
Spesso si fa confusione sul reale significato del termine “km 0”, facendo adottare a ristoratori e consumatori comportamenti sulla base della loro personale interpretazione del termine e non quella effettiva:
La carne surgelata, come del resto tutti gli ingredienti che vengono conservati tramite questo metodo, vengono percepiti dal grande pubblico come una sorta di alternativa accettabile in mancanza del prodotto fresco, ma che, se dovessero essere messi a confronto, non passerebbero il test qualitativo.
Questo modo di considerare i prodotti surgelati come un ripiego è talmente radicato nel sentito comune che non solo i clienti spesso arricciano il naso quando nel menù leggono di piatti che fanno uso di questa tipologia di materia prima, ma sono spesso i ristoratori che cercano in tutti i modi di ridurre al minimo il loro utilizzo, in nome di una freschezza che da sola garantisca per la qualità del piatto.
In questo modo, però, si dà adito a pregiudizi e si rischia di privarsi di una tipologia di materie prime che non hanno nulla da invidiare rispetto alle controparti “fresche” in termini di qualità e che sono in grado di offrire ad un’attività di ristorazione un ampio ventaglio di versatilità nell’ideazione e preparazione dei piatti del menù.
Lo sviluppo delle nuove tecnologie ha permesso la nascita di nuovi canali di comunicazione e, con essi, nuovi attori in grado di veicolare le informazioni: i food influencer ne sono un esempio per il settore del Food.
Il Food è da sempre un argomento capace di attirare l’attenzione, come testimoniato dal successo di programmi televisivi sul tema, pubblicazioni e, in ambito social, lo spopolare di pagine e profili dedicati.
Per prepararsi al meglio alle trasformazioni in arrivo nel settore della ristorazione, occorre un approfondimento rispetto ai food trends che caratterizzeranno il 2023.
I trends 2023 sono il frutto delle trasformazioni in atto a livello del settore e del continuo cambiamento delle abitudini e delle aspettative dei consumatori.
In questo articolo proseguiamo l’approfondimento sui nuovi food trends, facendo un focus su ciò che riguarda in particolare gli ingredienti.
Il 2022 è ormai prossimo alla fine e il nuovo anno si avvicina.
Ci lasciamo alle spalle un paio di anni complessi, che hanno visto le imprese della ristorazione trasformarsi e spesso radicalmente.
L’anno che sta per iniziare si presenta non meno ricco di sfide, che richiederanno una certa dosa di intraprendenza e creatività per superarle.