In data 3 novembre 2020, il Presidente Conte ha firmato il nuovo DPCM per limitare spostamenti e contatti e poter controllare così la curva dei contagi da COVID-19.
Queste nuove misure interessano anche l’ambito della ristorazione ed in misura non lieve, dato che ora il nuovo piano vede la suddivisione delle regioni italiane in tre macro aree: zone rosse, arancioni e gialle, ripartite in base all’andamento della pandemia.
Il DPCM entrerà in vigore a partire dal 6 novembre.
Per fare maggiore chiarezza sulle regole che da qui a poche ore vigeranno sul territorio nazionale, abbiamo deciso di illustrarti in una semplice guida, come dovranno comportarsi i proprietari di attività agroalimentari, ristoranti e bar.
Indice
Il Nuovo Dpcm a zone: le conseguenze nella ristorazione
Di seguito ti mostreremo l’attuale suddivisione del territorio, con le relative normative.
Misure di sicurezza per le Regioni denominate “zone rosse”
- Lombardia
- Piemonte
- Calabria
- Val D’Aosta
In queste regioni le attività di ristorazione rimangono sospese, eccetto per servizi mensa e attività di catering.
I servizi di asporto e delivery sono disponibili fino alle ore 22, dopodiché scatterà il cosiddetto “coprifuoco” e il conseguente divieto di consumo sul posto o nelle vicinanze dei locali.
Attenzione: non sarà possibile ordinare cibo da asporto da Comuni differenti dal proprio, poiché gli spostamenti in entrata e in uscita dalle regioni e tra i Comuni in “zona rossa” sono vietati.
Restano aperti supermercati, autogrill, mercati aperti diretti alla vendita di alimenti e negozi di generi alimentari, sia fuori che dentro ospedali e centri commerciali.
Misure di sicurezza per le Regioni denominate “zone arancioni”
- Puglia
- Sicilia
Anche in queste regioni le attività di ristorazione sono sospese, eccetto le mense e le attività di catering continuativo.
L’asporto e il delivery sono consentiti fino alle ore 22, dopodiché scatterà il coprifuoco, e anche il divieto di consumo sul posto o nelle vicinanze dell’esercizio.
Anche qui non è possibile ordinare d’asporto o in modalità delivery fuori dal proprio Comune poiché gli spostamenti in entrata e in uscita dai Comuni e dalle regioni sono vietati.
Misure di sicurezza per le Regioni denominate “zone gialle”
- Abruzzo
- Basilicata
- Campania
- Emilia Romagna
- Friuli Venezia Giulia
- Lazio
- Liguria
- Marche
- Molise
- Province di Trento e Bolzano
- Sardegna
- Toscana
- Umbria
- Veneto
A differenza delle regioni sopra elencate, in queste a “zona gialla” le attività di ristorazione sono consentite dalle 5 fino alle 18, e restano aperte nei giorni festivi a pranzo.
Resta comunque vigente la regola di massimo 4 persone per tavolo, purché siano tutti conviventi.
Per quanto riguarda le attività di ristorazione in alberghi e hotel, è possibile cenare dopo le ore 18 a patto di essere cliente della struttura ricettiva.
Le attività di asporto sono consentite anche qui fino alle ore 22, ossia fino allo scattare del coprifuoco; dopodiché non sarà più possibile consumare sul posto o nelle vicinanze del locale. Per le attività di delivery, invece, non ci sono restrizioni orarie.
I centri commerciali rimangono chiusi nel weekend, quindi nei giorni festivi e prefestivi, ad eccezione di supermercati e negozi di generi alimentari, così come le altre attività essenziali presenti al loro interno come edicole, farmacie e tabacchi.
Nuovo DPCM a zone: tutto ciò che devi sapere
Ecco un breve ma dettagliato excursus sulle nuove misure di sicurezza previste dall’ultimo DPCM in ambito ristorazione. Vi ricordiamo che le regole sono valide a partire dal 6 novembre fino al 3 dicembre.