Il premier Mario Draghi ha firmato il nuovo DPCM, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 marzo, che detta le misure di contrasto alla pandemia e di prevenzione del contagio da Covid-19.
Questo entrerà in vigore dal 6 marzo e sarà valido fino al 6 aprile 2021.
Chi si aspettava la riapertura serale dei ristoranti in zona gialla e a pranzo in quella arancione resterà purtroppo deluso.
La curva dei contagi, infatti, non sembra ancora arrestarsi e le nuove norme ricalcano per lo più quelle attuali.
Resta la suddivisione dell’Italia per colori in base al rischio contagio (zone bianche, gialle, arancioni e rosse), così come permane il divieto di asporto dopo le ore 18 per i soggetti che svolgono come attività principale una di quelle identificate dal codice ATECO 56.3.
Se nel precedente DPCM, però, era vietato l’asporto nelle zone arancioni e rosse dopo le 18 anche per i negozi, ora gli esercizi che non prevedono il consumo sul posto potranno godere di un piccolo allentamento.
Infatti, le enoteche e tutti gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande (codice Ateco 47.25) possono effettuare l’asporto fino alle 22. Resta, ovviamente, vietato il consumo sul posto.
Ma quali sono le altre novità introdotte dal nuovo DPCM in vigore dal 6 marzo 2021? Vediamole di seguito.
- Nuovo DPCM 6 marzo: resta il divieto di asporto per i bar
- Le nuove regole per la ristorazione zona per zona
- Cosa cambia con il nuovo DPCM nel settore della ristorazione
Indice
Nuovo DPCM 6 marzo: resta il divieto di asporto per i bar
Nelle prime ore dopo la firma del nuovo decreto alcuni hanno interpretato erroneamente le nuove norme ipotizzando un via libera al take-away anche di bar, pub, birrerie e caffetterie dopo le 18. Ma non è così.
Il Ministero della Salute, infatti, ha subito chiarito con un apposito comunicato stampa che il divieto di asporto dopo le ore 18 resta in vigore per i bar (codice ateco 56.3) come per gli altri esercizi commerciali della stessa tipologia.
Ad essere consentito, invece, è l’asporto dalle enoteche e dalle attività di commercio al dettaglio di bevande (codice ateco 47.25) solo fino alle ore 22, in tutte le zone a prescindere dal colore.
Il Ministero ha ribadito nella stessa nota che il consumo sul posto rimane sempre vietato.
Le nuove regole per la ristorazione zona per zona
Il DPCM che entrerà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, includendo le festività pasquali, conferma i divieti già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne in casi di lavoro, necessità e salute.
Qualche spiraglio di luce sembra vedersi per i cinema e i teatri nelle zone gialle che dal 27 marzo, con le dovute cautele, potranno riaprire seppur con posti a sedere preassegnati.
Ma cosa cambia per le attività del settore Ho.re.ca a seconda dell’ambito e della classificazione della propria regione tra zona gialla, arancione e rossa? Vediamolo di seguito.
Misure di sicurezza per le zone rosse
In zona rossa sono sospese le attività dei servizi di ristorazione.
Bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie possono effettuare solamente servizi di take-away e food delivery (con le stesse regole di orario previste nelle altre zone).
È consentita anche la somministrazione di alimenti e bevande in aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali, negli aeroporti, nei porti e negli interporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.
Restano aperti alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole e le altre attività essenziali elencate negli allegati (con l’unica modifica relativa a barbieri e parrucchieri, le altre attività consentite sono le stesse già precedentemente previste).
Misure di sicurezza per le zone arancioni
Anche in questo caso non vi sono particolari novità: bar e ristoranti non possono effettuare il servizio al tavolo.
Quanto all’asporto, invece, come abbiamo visto, fatto salvo il divieto di consumo sul posto, i bar possono essere attivi fino alle 18, i ristoranti, locali con cucina ed esercizi di commercio al dettaglio fino alle 22.
Misure di sicurezza per le zone gialle
In zona gialla ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie possono restare aperti fino alle 18.
Il consumo al tavolo è possibile per un massimo di quattro coperti, salvo che siano tutti conviventi.
È sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio e si può effettuare il take-away fino:
- alle 22 per i ristoranti
- alle 18 per i bar
- alle 22 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande
Dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, ma è possibile senza limiti di orario servire i pasti negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti.
In ogni caso gli alimenti devono sempre consegnati nel pieno rispetto delle normative e del decreto MOCA.
Misure di sicurezza per le zone bianche
Al momento solo la Sardegna può godere del privilegio di non avere restrizioni se non quelle relative al rispetto delle principali norme di comportamento utili ad arginare il rischio contagio: mascherine, distanziamento sociale, igienizzazione.
Cosa cambia con il nuovo DPCM nel settore della ristorazione
A differenza del precedente decreto del 16 gennaio, come abbiamo visto, fatta eccezione per l’asporto dalle enoteche o dagli esercizi di commercio al dettaglio, per il settore della ristorazione non cambia poi molto.
Durante la conferenza stampa, la ministra Gelmini ha però sottolineato che è al vaglio del Governo il decreto legge “Sostegno” che sarà il primo di una serie di provvedimenti volti a contrastare i danni all’economia causati dalla pandemia.
Il decreto conterrà misure per il lavoro, come una ulteriore estensione della Cig Covid, e fondi per le categorie più colpite dalle chiusure tra cui il settore della ristorazione.